«Ancora una volta una storia ben congegnata, con personaggi credibili, ben costruiti e dialoghi brillanti e coinvolgenti, che si trasformano nel gustoso condimento di questo nuovo giallo/noir di Veit Heinichen. Imperdibile l’attonita “reazione” di Laurenti nell’accettare la possibilità che forse la figlia Patrizia è incinta, mentre il suo storico fidanzato è in navigazione da mesi.
E se i libri di Heinichen, tradotti dal tedesco da Monica Pesetti, non riscuotono in Italia il successo che meritano, in Germania il commissario Laurenti, salernitano trapiantato a nord, è il fortunato protagonista di una omonima e famosa serie televisiva ormai da moltissimi anni.
Il valore di quanto dice Heinichen va ascritto soprattutto all’acuta analisi politica, sociologica, economica e di usanze. Ci parla di Trieste come di una città ricca, privilegiata, ma con una matrice sregolata che la rende violenta e razzista, dove gli outsider, ex galeotti o stranieri, immigrati regolari e non, diventano troppo spesso oggetto di aggressioni, di violenza, di ostracismo. Veit Heinichen condanna senza peli sulla lingua questa nuova e inquietante forma di razzismo, di populismo, di cui spiega le motivazioni scontate legate alla più recente storia europea, alle insurrezioni armate che ne hanno mutato il volto, alle guerre che ne hanno piagato il confine orientale e alle migrazioni oceaniche che caratterizzano questa era storica e che forze politiche sempre più presenti vorrebbero arrestare.
Quadro che, con gli attuali equilibri che vorrebbero affermarsi in Europa, pare purtroppo destinato a peggiorare».