«In tempi in cui "il mito dell'individuo ci ha lasciati scollegati, smarriti e in stato pietoso", scrive in Che mangino caos, invitando tutti a "svegliarsi" e amare di più, connessione è parola chiave. Lo è nell'ultimo Confessioni, ispirata raccolta di pamphlet brevi, in cui per connessione s'intende la sensazione di essere nel qui e ora, ancorati al presente. Quando connessione e creatività, atto d'amore, capacità di meravigliarsi si fondono si crea unione empatica che abbatte differenze e diversità. "L'esperienza mi ha insegnato che quello che ci collega è più potente di quello che ci separa". La creatività ha diradato le sue nebbie interiori, è stata guida, gli ha dato uno scopo. "La creatività è il mio io più maturo"».
