La prima figlia è un libro dallo stile snello, dai pensieri che non si confondono con la realtà, e dalla descrizione fedele, coraggiosa e audace della maternità e della disabilità.
Niente stereotipi, niente giudizi, niente atti eroici.
Molto amore, molta consapevolezza, molto timore.
Molta incertezza. Le madri non sono forse esseri umani, donne, con dubbi, desiderio di riposo e autonomia, amore infinito e istinto di protezione?
Le madri non sono proiezioni del mito maschile dell’angelo del focolare, sono donne. Meravigliosamente imperfette, come lo siamo tutti, anche senza una diagnosi sul dna.