«SCRIVERE PER LEI è riportare su carta la sua voce. A partire dalle avventure di draghi, eroine che affollavano le sue favole della buonanotte. Wayétu Moore, classe 1985, un'infanzia divisa tra la Liberia, dove è nata, e il Texas, dove è cresciuta, studi alla Howard University, all'University of Southern California, alla Columbia, mette insieme i pezzi, racconta migrazioni e frammenti collettivi di identità come collage. È così nel romanzo d'esordio, She Would Be King (One), come pure per il memoir I draghi, il gigante, le donne (da poco uscito per Edizioni E/O), considerato uno tra i libri dell'anno 2020 dal New York Times e tra i dieci migliori testi di non fiction secondo il Time Magazine. La storia segue i passi concitati e la fuga insieme alle sorelle, al padre e alla nonna allo scoppio della guerra civile in Liberia, la nuova vita in Texas, il ritorno. Nel mezzo, i frammenti di un'identità personale e collettiva in continua evoluzione.
I draghi, il gigante, le donne. Chi sono le donne del titolo del libro?
Il titolo è un rimando più o meno intenzionale all'infanzia, il drago ricorda le fantasie che immaginavo da bambina e che per me erano una sorta di distrazione dai giorni difficili, qualcosa che potesse preservare in qualche modo intatta la mia infanzia. E poi le donne, ovviamente sono quelle della mia famiglia, mia nonna, mia mamma. Scrivere questa storia, la mia, è stato un modo per rendere omaggio a una vicenda straor dinaria che tocca più culture e identità tra la Liberia e gli Stati Uniti».