Il capitano Ni'Mat, sessantenne ex militare in pensione, vive le sue giornate nella bolla di quiete del suo quartiere agiato al Cairo, in un Paese sempre più movimentato da tensioni politiche e sociali preoccupanti. Ha mandato le figlie a studiare all'estero per metterle al riparo dalle dilaganti derive repressive e si gode la vecchiaia con la moglie, tra piccole attività casalinghe e quotidiane nuotate al circolo sportivo, dove incontra i suoi amici, coetanei dalle medesime carriere e vite sociali. Fin quando un giorno, inaspettatamente, l'ex pilota di caccia si scopre attratto dai corpi giovani e forti degli atleti che frequentano il suo circolo. Il turbamento iniziale si trasforma in curiosità e poi in autodeterminazione a voler vivere questa esperienza, per sperimentare tutte le possibili forme di felicità che la tardiva scoperta potrà offrirgli. Per un anno il Capitano vivrà una relazione omosessuale con il suo giovane domestico, sconvolgendo la propria vita e quella della moglie, sua compagna da quaranta anni, in nome di un nuovo piacere, anche espressione di una ribellione contro il pensiero unico e una società ottusamente conformista, che vede nel sesso la minaccia suprema all'ordine costituito e nell'omosessualità il simbolo del degrado e della perversione umana più umiliante. Mohamed Leftah, scrittore marocchino che ha vissuto tra il Cairo e Parigi sino alla sua morte nel 2008, affida alla figura del capitano Ni'Mat, reduce sconfitto della "Guerra dei sei giorni" contro Israele, una riflessione sul concetto di virilità che ha pervaso la società egiziana e araba a scapito delle donne e dello sviluppo sociale e culturale del Paese.
