«Nel ripercorrere la sua storia di editore indipendente - editore-soggetto come lo chiama Ferri, cioè che legge, sceglie, sostiene gli scrittori, decide i libri da pubblicare - ci racconta i pregi e i difetti di un mondo spesso asfittico ma anche le idee ed emozioni che lo animano. I bersagli sono numerosi: il marketing, un capitalismo esagerato, le mode, un ambiente letterario auto-referenziale, lo strapotere dei grandi gruppi, il totalitarismo di Amazon, ma anche i vizi e le piccolezze del mondo editoriale. Una storia che si legge come un thriller in cui la vittima è l'editore-soggetto (il vero editore) e l'assassino va ricercato tra i tanti nemici di un'editoria libera».