“Il secondo libro” di Massimiliano Governi è una storia autobiografica, la testimonianza comica e appassionata di un’esperienza totale. Un romanzo di scrittura e di scrittori, con un taglio metaletterario che si muove sul filo fra realtà e finzione, mentre descrive il blocco da pagina vuota di un autore romano degli anni Novanta.
Roma, metà anni Novanta: uno scrittore sui trent’anni vive un personalissimo esilio volontario per provare a scrivere il suo secondo romanzo, già contrattualizzato da un’importante casa editrice. Ma dopo quasi un anno, nei vari file aperti sul suo computer (che ha chiamato con parolacce e bestemmie), non compare nemmeno una parola.
Si apre così Il secondo libro (Edizioni e/o) di Massimiliano Governi, il cui protagonista è un giovane che passa il tempo a sfuggire lo sguardo della sua dirimpettaia, o a ritagliare quotidianamente articoli di giornale e a separarli per argomenti, convinto com’è che gli serviranno per scrivere il prossimo libro. (...)