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Heaven di Mieko Kawakami, il nuovo romanzo sul bullismo in Giappone è un pugno allo stomaco

Autore: Alessia Trombini
Testata: Stay Nerd
Data: 25 agosto 2021
URL: https://www.staynerd.com/heaven-mieko-kawakami-recensione/

(...) Il punto focale di Heaven viene proposto da Mieko Kawakami ormai a ridosso della fine del romanzo, quando ormai anche il lettore inizia a rendersi conto che la situazione non può andare avanti così. Scorrere le scene di violenza che subisce il protagonista, una peggio dell’altra è quasi una tortura anche per chi legge: si assiste una escalation di piacere perverso nel fare del male misto a un’indicibile pena, che non trova pace se non nel vuoto più assoluto.

Heaven di Mieko Kawakami spinge a ragionare e pensare in questi termini filosofici per mezzo di monologhi intensi e sentiti: si può essere accomunati solo dal dolore? Qual è la ragione intrinseca del dolore e del provocarlo? Per quale motivo c’è chi lo subisce passivamente e chi invece tira su la testa e se ne libera? Chi è forte e chi invece è debole? Qual è poi il modo giusto di reagire? Non siamo tutti in fondo parte dello stesso universo, dello stesso mondo in cui vigono le stesse leggi per tutti?

In Heaven Mieko Kawakami non dà una risposta decisa a queste domande e, d’altronde, forse nemmeno esiste. Eppure, i due personaggi che esprimono al protagonista le loro visioni, diametralmente opposte, sono fermamente convinti del proprio pensiero: da un lato il moralismo quasi religioso di Kojima, dall’altro uno dei bulli del protagonista con il suo nichilismo radicato ma a suo modo puro e semplice. E allora il lettore deve fermarsi, così come a un certo punto si blocca il protagonista stesso, e chiedersi se esistono davvero queste divisioni, se davvero tutto quel patimento può avere un senso logico come viene spiegato da questi ragazzi con grande fermezza, e se davvero non c’è modo di cambiare prospettiva e di liberarsi da tale calvario.

Heaven di Mieko Kawakami è una perla della letteratura giapponese contemporanea

Il romanzo, dunque, si conclude con un finale perlopiù aperto, dopo un climax che porterebbe a pensare solo a un epilogo funesto. Le riflessioni fatte fino a questo momento sono talmente pregne che bisognerà rimuginarci sopra, mentre invece le vite di tutti i personaggi andranno avanti. Non sapremo cosa accadrà in seguito e probabilmente va anche bene così.

Il dolore del nostro protagonista forse non è finito, forse la sua vita scolastica proseguirà a essere miserabile, la sua presenza nella vita altrui silenziosa, il piacere qualcosa di unico e singolare, tuttavia avremo avuto la possibilità di riflettere e di scegliere come lui di vedere la vita nella sua profondità.