(...) Ventavoli è un entomologo della vita quotidiana, un ricercatore di brutte abitudine, quelle che ormai hanno finito per appartenerci.
I racconti sono fulmini a ciel sereno, rivelazioni alla Rino Gaetano, epifanie di chi siamo o avremmo potuto essere.
(...) Tutti gli altri episodi sono così, una manciata di sale sulla ferita aperta, racconti freddi come ghiaccio sulla pelle. Tristi, attoniti, cinici e anche un po’ bari perché non ti lasciano scampo. Ventavoli non ha risparmiato su nulla. Ha saputo guardare la vita per come è oggi e renderla sulla carta magari con qualche tocco di troppo ma registrando ciò che siamo diventati: ciò che non siamo, ciò che non vogliamo.