(...) Signora vita è la storia dello studente Fazil che, precipitato nella povertà dal fallimento del padre imprenditore, scopre di colpo il mondo grande e terribile, dove la polizia religiosa spegne una dopo l’altra le luci della città, dove la fede bigotta arma il pugno degli ultimi, vendicando con nuove ingiustizie le ingiustizie di ieri, dove il sesso è una rivolta troppo primordiale per diventare politica.
Ahmet Altan è un narratore raffinato che a 70 anni suonati conserva la memoria di un tempo diverso. Nei decenni in cui ha incrociato la spada con un governo sempre meno disposto a duellare ad armi pari ha raccontato nei suoi articoli e nei libri il paradosso di un popolo che si afferma negando quello curdo o quello armeno, la forza della parola, ancorché silenziata («Scrittore e assassino»), la paura del buio, l’amore ai tempi della frattura apparentemente insanabile tra centro e periferia, testa e basso ventre, élite urbane e
provincia identitaria. (...)
