(...) Un romanzo di intrecci, fatto di tante storie collegate le une alle altre a volte da dettagli minimi, e scritto da una mano finissima, che maneggia parole e personaggi come un vento implacabile e allegro. E’ ambientato in una città immaginaria, ma dentro ci si riconosce il segreto più importante di Torino (non ditelo a nessuno): la sua comicità. Seimila gradi di separazione può essere ascritto a un canone che ha in Davide Longo e Stefania Bertola altri grandi rappresentanti nella contemporaneità, e il cui elemento cardine è una padronanza di scrittura infinita, messa al servizio del guizzo magico.