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Nipponia Nippon

Autore: Sara Cabitta
Testata: Mangialibri
Data: 2 novembre 2020
URL: https://www.mangialibri.com/libri/nipponia-nippon

Tōya Haruo legge con ossessione le pagine informative che compaiono clic dopo clic sul suo computer. Vivere a Tokyo da solo, a diciassette anni, non è la maniera migliore di liberare la propria mente da problemi e malcontento, ma adesso ha visualizzato il suo scopo. Ha messo in moto gli ingranaggi per portare a termine la sua vendetta e rimettere ordine nel caos. In internet è possibile comprare di tutto: armi, utensili da scasso, tute, spray urticanti, manuali. Il piano prende forma a poco a poco e gli permetterà di mostrare a tutti con chi hanno a che fare. Haruo è stufo della gente mediocre che lo circonda, lui che è superiore a tutti grazie al suo cognome dai caratteri speciali e alla sua intelligenza. È stufo di essere considerato un deviato, un molestatore, uno fuori di testa. Odia il fatto di essere stato mandato in esilio, lontano dalla sua città e dalla sua casa, anche se la situazione gli permette di essere indipendente ed estorcere soldi ai suoi genitori, costretti a chinare la testa e chiedere scusa, incessantemente, a tutte le persone che lui ha danneggiato. Li disprezza, nemmeno loro comprendono il suo valore. Le immagini degli Ibis crestati (Nipponia Nippon, secondo la nomenclatura Temminck del 1835) dell’area naturale protetta di Sadogashima scorrono sullo schermo. Uccelli bellissimi in via d’estinzione, prigionieri di un mondo che non è alla loro altezza. Haruo si sente come loro: mirabile, raro, speciale. È frustrante rendersi conto che gli altri non lo vedono così. Invece lo trattano da svitato, lo bullizzano, lo considerano un maniaco sessuale, un pazzo da tenere alla larga dai loro figli, dalla bellissima Sakura, il suo unico amore...

Un adolescente in balia dei propri disturbi comportamentali lasciato da solo. Escluso dalla società e dalla famiglia, nascosto al mondo, senza alcun supporto. Haruo è un guaio da tenere lontano. Ma lontano, a vivere da solo e in un’altra città, il ragazzino ha tutto il tempo di sviluppare le sue manie, la sua vendetta, nutrire il proprio ego e sentirsi ancora più distante dal resto del mondo. Convinto che la cosa migliore da fare, se non si può possedere qualcosa, sia distruggerla. Il mondo di Haruo è in internet, l’isolamento sociale (in Giappone la parola “hikikomori” coniata negli anni ’80 dallo psichiatra Saito Tamaki, descrive proprio questo stile di vita diffuso tra i giovanissimi) si unisce a una esagerata percezione di sé, che lo porta a reagire con frustrazione e violenza verso ciò che lo disturba. Abe Kazushige (nato nel 1968 nella prefettura di Yamagata) è un prolifico e pluripremiato autore giapponese, considerato un autentico talento tra gli scrittori contemporanei per la capacità di sondare l’animo dei suoi personaggi, con uno stile schietto e incisivo. Nell’opera Nipponia Nippon, pubblicata nel 2001, racconta l’approccio distorto nei confronti della vita e nel relazionarsi con il mondo di un adolescente. Il punto di vista scelto è quello di Haruo, i suoi pensieri e percezioni. Non c’è moralismo o pietismo nella narrazione, ma la lucida descrizione del quotidiano di un ragazzo problematico, fino a risultare a tratti piatta e ripetitiva, come il flusso logorroico dei pensieri del protagonista. In Giappone quello dell’isolamento giovanile, l’ossessione per il web e la depressione, sono argomenti sensibili che purtroppo si accompagnano all’alto numero di suicidi. Nelle vicinanze di Tokyo, la splendida foresta di Aokigahara è meta scelta proprio per porre fine alla propria vita, seconda nel mondo solo al Golden Gate Bridge. Primati ben tristi. All’interno del bosco il governo giapponese ha disposto negli anni numeri cartelli per invitare i giovani a chiedere aiuto e desistere dai loro intenti, con la speranza di riuscire a salvarne il più possibile.