Un intervento di Laurent Gaudé in occasione del Festivaletteratura di Mantova
dalla Lettura del Corriere della Sera del 2.9.2017
Il desiderio e la scrittura mi sono sempre sembrate parole sorelle, che richiamano in noi una tensione analoga, qualcosa della sete di conoscere, di esplorare, di cogliere. Come la scrittura, il desiderio (désir) non è comodità né piacere. Non è la soddisfazione, è l'appetito, la mancanza e l'impazienza. Come la scrittura, il desiderio non è pulito, né educato. Riguarda cose sotterranee, inconsce, incontrollate, che affiorano e ci sorprendono. Il desiderio è nemico della sazietà. Nel momento in cui abbraccia finalmente il suo oggetto, rinasce altrove. Lo stesso accade con la scrittura: dopo ogni testo scritto c'è questa sensazione, quasi immediata, che occorre cominciare a lavorare al successivo per cercare di cogliere tutto ciò che si è mancato. È un movimento infinito. Per fortuna.
(Traduzione di Giovanna Melloni).