La storia del giovane Tom, “normale come Buster Keaton”, che s’innamora di un’attrice di teatro nella Varsavia degli anni Trenta. Lei, Tola, ama invece un altro.
La vicenda è ambientata nel mondo del teatro, tra spettacoli, prove, terrazze di caffè. Per amore di Tola, Tom inventa durante la guerra un gruppo di resistenza antinazista, “Rondò”, e affida alla ragazza operazioni “pericolose” e finte per soddisfarne il desiderio d’azione senza mettere a repentaglio la sua vita. Ma il precipitare degli eventi mette a dura prova chi, come Tom, vuole giocare con il destino.
Realtà e finzione si rincorrono, si scontrano, si trasformano a vicenda. Un romanzo magistrale che tramuta una storia d’amore e di resistenza in un prodigio d’immaginazione.
«Penso che sia Brandys, piuttosto che l’ormai notissimo Kundera, il più importante fra gli scrittori dell’Est europeo emigrati in Occidente. (...) Rondò è un libro ricchissimo e a mio giudizio bellissimo».
(Geno Pampaloni)
«Questo bellissimo Rondò che non sarà azzardato indicare come il suo capolavoro».
(Giovanni Giudici)
«I signori di Stoccolma dovrebbero dargli il Nobel».
(Grazia Cherchi)
Kazimierz Brandys
Kazimierz Brandys è nato in Polonia nel 1916 ed è morto a Parigi nel 2000. Attivo nella resistenza, fu poi uno degli animatori del disgelo culturale antistalinista. “Lanciato” in occidente da Sartre, ha ricevuto in Italia i premi Elba, Prato-Europa, Ignazio Silone. Tra le sue opere ricordiamo Mesi, Variazioni postali, Sansone, L’arte di farsi amare, Hotel d’Alsace e altri due indirizzi, Le avventure di Robinson.