“I bombardamenti quel giorno stavano distruggendo le strade, buttando giù interi palazzi, frantumando i binari, spezzando ponti a metà.”
Il realismo nell’incedere incalzante di una scrittura che si snoda nel tempo componendo immagini e disfacendole.
“Niente per lei”, pubblicato da Edizioni e/o, è prova che la letteratura può interpretare la Storia.
Non solo raccontarla ma renderla viva, sempre attuale.
Tullia ha l’innocenza di bambina e lo sguardo attento a cogliere negli altri piccole crepe.
“Una voce dentro però mi avvisava: adesso è diverso, tu sei diversa, i tuoi genitori sono diversi, le cose cambiano.”
Nella frase ruota il senso profondo del romanzo, l’instabilità che crea alterazioni percettive e affettive.
Gli altri sono soggiogati da eventi che cambieranno il corso delle esistenze, disorientati provano a capire quali meccanismi governano il mondo.
La rabbia repressa nella madre che non sorride mai è archetipo di una relazione complessa ma non distorta da recriminazioni.
Il conflitto è articolato attraverso un gioco psicologico sottilissimo, un fronteggiarsi per conoscersi, odiarsi, amarsi.
“I muraglioni del Tevere sembravano grotte di un presepe dirupati”
Un unico cerchio chiude Roma e i suoi abitanti.
Soffi di vita che si miscelano in un tempo che sarà segnato dalla perdita e dalla consapevolezza che bisogna andare avanti.
“Quel giorno avevo deciso che non avrei mai abbassato lo sguardo per prima.”
Le parole con la loro ineffabilità sono calamite che aprono nuove prospettive, “il piacere di leggere” è palpabile, come un bisogno primario.
Sono un ponte salvifico alleviando la difficoltà di crescere.
“Non avrei accontentato altri che me stessa, non avrei sminuito la dimensione del mio mio sogno.”
Al suo esordio narrativo Laura Mancini ci regala una figura femminile determinata, impavida, ferocemente aggrappata ai suoi desideri.
Ci invita a rileggere un lungo periodo storico e la scelta di introdurre in ogni capitolo una data è la necessaria esigenza di trasformare il lettore in testimone.
Una prova letteraria brillante, un’autrice che scommette sull’accurata ricerca filologica.
Nel linguaggio c’è sempre uno scarto fra ciò che appare e il suo rimando concreto e la scrittrice ha la capacità di farne percepire ogni vibrazione.