Attraverso una miriade di mini-capitoli, Haig ci guida per mano alla scoperta dei mali del nostro tempo e delle possibili cure per non farci contagiare dall'ansia generalizzata. Un libro consigliato per questo periodo, e non solo!
Da qualche tempo, avevo letto di una nuova uscita in libreria a opera di Matt Haig, di cui già avevo letto e amato Come fermare il tempo (uno dei libri da leggere assolutamente, fra le uscite degli ultimi anni); ovvio che non vedessi l'ora di gettarmi nella lettura di questo Vita su un pianeta nervoso! Poi, però, è arrivata la quarantena, e questa situazione sospesa mi ha tolto un po' di mordente e i libri da leggere si sono accumulati.
Finché, dopo giorni di distanza e sguardi sospetti, non ho deciso di concedermi un e-book, nello specifico proprio Vita su un pianeta nervoso. Mi sono così tuffata nella lettura di questo libro che non saprei definire: non è un saggio, non è un romanzo, non è un'autobiografia. È più una ricerca, un flusso di coscienza, un insieme di appunti, liste, suggerimenti che Haig regala a se stesso e al mondo, una guida per spiegarci come sopravvivere in questo mondo nervoso, sovraeccitato, iper-connesso.
Se avessi avuto tra le mani l'edizione cartacea - che sicuramente comprerò perché anche se leggo in digitale, amo riempire fino all'orlo la mia libreria fisica - avrei consumato intere matite per sottolineare passaggi, segnare note a margine, scrivere riflessioni.
Nonostante sia pressoché impossibile riassumere questo libro, si può dire qualcosa per raccontarlo. Tutto parte da un fatto biografico: l'autore ha sofferto di ansia, depressione, attacchi di panico, e tutt'ora lotta con questi suoi fantasmi; così, riflettendo, si è reso conto che non è solo il singolo a essere afflitto da queste malattie, è l'intero nostro mondo. E allora, si chiede, come possiamo sopravvivere in un mondo malato senza che ci infetti con i suoi mali?
Il libro si compone di tanti piccoli capitoletti, sempre molto brevi, praticamente delle pillole la cui posologia varia a seconda dello stato di necessità del lettore: a volte leggevo solo un paio di capitoli, per lasciare che le parole penetrassero, scalfissero la stranezza dei giorni chiusa in casa; altre volte mi concedevo sessioni di lettura ben più lunghe, da cui emergevo con un misto di ansia e gratitudine, perché Haig porta nel cono di luce della consapevolezza tutti i fantasmi del nostro tempo, ma non dimentica di darci le armi per sconfiggerli, ricordandoci i preziosi tesori di cui siamo ricoperti ma che stiamo dimenticando.
Insomma, per quanto infinitamente diverso da Come fermare il tempo, Vita su un pianeta nervoso ha confermato Matt Haig come uno degli scrittori contemporanei per me più brillanti, e i suoi libri hanno di diritto un posto d'onore nella mia libreria del cuore!