Prosegue l'appuntamento quotidiano con le letture suggerite da Remo Andrea Politeo della Libreria Moderna di via Cavour, a Udine, per trascorrere un po' del tempo che abbiamo a disposizione durante questa quarantena forzata, determinata dall'emergenza Coronavirus.
"I librai si conoscono, si parlano, fanno rete. Mai come in questo momento è importante tenere i contatti, discutere, trovare iniziative comuni e suggerire modi per "resistere". A Udine esiste l'associazione "Librerie in Comune" che riunisce gran parte delle realtà cittadine, e organizza eventi, collabora con gli editori nazionali, garantisce un'offerta originale e di qualità. E in questo periodo i contatti si allargano, raggiungono tutta l'Italia, nascono nuove idee e forse anche nuovi modi di stare sul territorio. I librai, soprattutto, parlano di libri, e si scambiano opinioni. Tutto questo per dire che a volte anch'io ascolto i suggerimenti di altri librai, e prendo in mano un libro perché magari una mia collega di Catania lo ha recensito, o perché un libraio di Torino stravede per un romanzo che io non avevo ancora notato. "La traversata" (Edizioni e/o) di Philippe Lançon mi è stato suggerito direttamente o indirettamente da più librai, tra essi Luana della Feltrinelli di Udine e Manu della W. Meister & co. di San Daniele; e per ciò li ringrazio. Racconta la storia recente e non dimenticata dell'attacco alla redazione parigina del giornale satirico Charlie Hebdo, ma l'autore, sopravvissuto alla strage, parla soprattutto del "dopo", della traversata appunto, cadenzata da operazioni chirurgiche, trapianti di pelle e da una incredibile voglia di guardare avanti. Ci sono momenti in cui la vita ti impone uno stop, e da lì le cose non saranno più come prima, ci sarà sempre quella cesura, quello scarto, quell'impossibile salto nel vuoto. La storia di Philippe Lançon è proprio uno di quei momenti: leggiamo pagine terribili e dolorose, in cui nulla viene risparmiato, e leggiamo altre pagine lenite dal conforto che può dare la letteratura, la musica, la meditazione. Forse non un libro per tutti, ma un libro che a tutti riesce a parlare, in virtù della sua profonda onestà e dell'intimità quasi scabrosa che offre al lettore: un libro che può salvare la vita, letteralmente. La vita di Lançon è lì a testimoniarlo".