Ha abituato i suoi lettori a trame complesse, inattaccabili e molto ben documentate. A titoli che sono spesso parole chiave e a una scrittura incalzante in cui si procede mossi dal desiderio di scoprire tessere che si incastrano alla perfezione. È un thriller intricato, dal ritmo cinematografico, “Borderless” (edizioni e/o) e segna sicuramente un nuovo passo nella carriera letteraria di Veit Heinichen.
Lo scrittore di lingua tedesca, ma ormai da anni residente a Trieste, autore di una serie noir di grande successo, con un poliziotto, Proteo Laurenti, personaggio feticcio sbarcato dai libri alle serie tivù, firma una storia complicata, a tratti davvero inquietante di traffici d’armi, navi cariche di profughi siriani che nessuno vuole, corruzione politica ad altissimi livelli, esecuzioni di giornalisti intenzionati a dire la verità, di militari corrotti, di banche trasformate in “lavatrici per il denaro sporco”, di intrighi internazionali e servizi segreti. Protagonista assoluta il commissario Xenia Ylenia Zannier, «XYZ? I tuoi dovevano essere fuori di testa», una donna bella, forte e determinata che prende il posto di Proteo, nel cuore dei fan e che ha, letterariamente parlando, un grande futuro. Con lei un’intoccabile senatrice, Romana Castelli de Poltieri, una fotografa dalla ambigua identità e dal ruolo non troppo chiaro, la bionda ex nuotatrice tedesca dell’est Clarissa e la procuratrice croata Ziva Ravno, amica di Xenia. Non troppo sullo sfondo, aleggia l’ombra della stessa Cancelliera tedesca, mai nominata, con nome e cognome ma descritta come la donna più potente ed influente d’Europa. Xenia Ylenia Zannier, plurilingue, esempio vivente della multiculturalità. Come tutti gli eroi ha natali tragici. Viene alla luce con un cesareo durante il terremoto del 1976. La madre, direttrice della biblioteca di Gemona, muore subito dopo il padre che resta sotto le macerie. La adottano gli zii italiani. L’ambientazione gradese, Xenia vive a Grado Pineta in via delle Pleiadi, non basta al suo autore che si muove sicuro senza confini, appunto, tra Trieste, gelida città attraversata da rigurgiti nazifascisti, Austria, Germania, Slovenia, Croazia. A Xenia, una vita segnata da una seconda tragedia familiare, il suo amatissimo fratello Floriano, entrato nella Guardia di Finanza a Trieste, viene ingiustamente accusato e processato per tentato omicidio e tre giorni dopo l’udienza si impicca in cella, è legata indissolubilmente la storia della senatrice triestina Romana Castelli de Poltieri, nemesi di Xenia e suo lato oscuro. Durante la lettura accade spesso di chiedersi quanta verità di cronaca si sia impigliata tra le pagine del racconto frutto, non solo di una mano che maneggia il genere alla perfezione ma di un grandissimo lavoro di documentazione. La risposta è che di verità, purtroppo, ce ne debba essere parecchia.