È il senso di claustrofobia a far compagnia al lettore durante la lettura di “I cariolanti”. Più si sfogliano le pagine e più il senso di oppressione si fa pesante, la mancanza d’aria è tangibile. Così come lo era in quello spazio sotterraneo che ha fatto da casa al protagonista Bastiano e alla sua famiglia.
La vita di Bastiano, il piccolo protagonista, è una vita sporca di terra e sangue. La sua infanzia è segnata dalla prima guerra mondiale e dalla scelta del padre di fuggire e nascondersi con la famiglia in un “buco” nei boschi. Non so esattamente di quanto spazio si tratta ma la claustrofobia è immediata. Terra polverosa da respirare, il buio costante, il freddo che intorpidisce più dell’immobilità e la fame. La fame costante, accecante, logorante. Una fame che fa regredire qualsiasi uomo ad uno istinto animale. Nutrirsi o morire. Non importa se bisogna scendere a compromessi, non importa se bisogna commettere azioni immorali e irripetibili, non importa nulla quando la fame ti sta consumando lentamente.
Bastiano, voce narrante del romanzo, questo senso di fame e di dolore ce lo trasmette benissimo. Bastano poche pagine infatti per ritrovarsi completamente coinvolti e stravolti dalla storia scritta da Sacha Naspini. Una storia che smuove sensazioni molto molto profonde, indagando e parlando di argomenti dolorosi, atroci, terrificanti.
Quale può essere il destino di un bambino cresciuto in un buco? Come può diventare un bambino costretto a colmare la fame in modi nauseanti?
Te mica lo sai che vuol dire nascere di traverso
Bastiano è nato di traverso ed è cresciuto come un animale. E ad un animale, anche se la guerra è finita e si ritorna a vivere in superficie, gli istinti rimangono. Sembra quasi che la fame provata da bambino, abbia lasciato un buco nell’anima di Bastiano e lui ci prova a colmarlo: ci prova cercando l’amore, ci prova lavorando come un matto, ci prova addestrando un branco di cani selvaggi, ci prova staccando a morsi le labbra di uomo, ci prova mangiando bucce di patate o combattendo durante la seconda guerra mondiale, ci prova con la vendetta e con la violenza, ci prova persino con la lettura
Mi piacevano i libri con le avventure, ci passavo delle giornate sopra. M’immaginavo che a fare quei viaggi tipo di fantasia ero io. Era proprio così che facevo: leggevo con un dito seguendo ogni rigo e intanto m’immaginavo che a fare tutte quelle cose di viaggi, di principesse e magie strane ero io. Così non mi mancava niente, era come uscire per davvero per il mondo.
Ma a Bastiano mancavano un sacco di cose. A Bastiano la vita non ha concesso nulla. Ed è quando se ne diventa consapevoli che il dolore diventa ancora più intenso. E ci sono due cose che spingono un animale a diventare violento, feroce, inarrestabile: la fame e la paura. Bastiano le prova entrambe.
Vi mentirei se vi dicessi che questo è il romanzo perfetto per tutti i tipi di lettori perché l’autore Sacha Naspini non si risparmia: descrive le emozioni con la stessa disinvoltura con cui descrive un banchetto a base di carne umana. Quindi si, consiglio la lettura di questo libro perché è una storia sconvolgente scritta in modo magistrale, ma non a tutti. Siate ben consapevoli di cosa state per affrontare se deciderete di leggere “I Cariolanti” perché il termine che lo descrive meglio è “disturbante”.