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Borderless di Veit Heinichen

Autore: Elisabetta Bolondi
Testata: Sololibri
Data: 2 marzo 2020
URL: https://www.sololibri.net/Borderless-Heinichen.html

Il territorio del nostro confine nordorientale, Trieste e le zone limitrofe, sono luoghi in cui la storia del ’900 ha visto svilupparsi guerre, rivalità, contrasti, persecuzioni, conflitti etnici e rivendicazioni nazionalistiche.

Veit Heinichen, scrittore di lingua tedesca, ma ormai da anni residente a Trieste, è autore di una serie noir di grande successo, con un poliziotto, Proteo Laurenti, meridionale divenuto triestino, come protagonista.

In Borderless (Edizioni e/o, 2020, traduzione di M. Pesetti), ultimo coraggioso romanzo, lo scrittore mette, invece, Laurenti sullo sfondo, per dare il ruolo di protagonista a una donna, la commissaria Xenia Ylenia Zannier. Bella e dal carattere d’acciaio, ha alle spalle una storia difficile: orfana di genitori morti nel terremoto del Friuli, adottata da una famiglia italiana, privata di un fratello finanziere, accusato ingiustamente e morto suicida.

Xenia dirige il commissariato di Grado, con pochi uomini e pochi mezzi, ma la sua determinazione la porta ad affrontare un caso di corruzione internazionale molto complesso e ramificato, che vede come attori uomini dei servizi segreti tedeschi, austriaci e italiani. Anche una senatrice di Forza Italia, Romana Castelli de Poltieri, e suo fratello Carletto hanno una parte centrale in questo incrocio di affari più o meno sporchi, che triangolano sbarchi di immigrati, trasferimento di fondi, vendette tra i reduci della ex Jugoslavia, vendita di armi della ex DDR e finanziamenti illeciti.

La trama del libro è molto complessa, talvolta troppo, tanto che il lettore, magari poco esperto delle storie che hanno insanguinato quei territori, stenta a seguirne tutti i fili: tuttavia l’abilità del narratore nel costruire i personaggi del romanzo rende la storia credibile, a tratti persino spaventosa.

Xenia si batte come un leone contro la corruzione che rischia di mettere a rischio l’intera vita di quei luoghi turistici apparentemente lontani dalla politica nazionale. Il funzionario del Ministero degli Interni, amico di Xenia, la sosterrà mentre mette a rischio alleanze e smaschera omertà, rischiando di essere allontanata da un’indagine che mette a repentaglio situazioni di potere oscuro.

Giornalisti uccisi, incidenti mortali che tali non sono, tentativi di depistaggio, rapimenti e torture, c’è un po’ di tutto in questa storia complicata, che vede protagoniste soprattutto donne: oltre a Xenia Zannier e alla intoccabile senatrice Romana Castelli de Poltieri, c’è anche una fotografa dalla ambigua identità e dal ruolo non troppo chiaro, la bionda ex nuotatrice tedesca dell’est Clarissa; alleata e fedele amica di Xenia è la procuratrice croata Ziva Ravno e ancora, sullo sfondo, compare la stessa Cancelliera tedesca, mai nominata, ma descritta come la donna più potente ed influente d’Europa.

Il Sacrario di Redipuglia, dove deve avvenire la cerimonia commemorativa in ricordo dei morti per i gas tossici durante la Prima Guerra mondiale, a cui parteciperanno molti capi di stato, appare come il monumento all’ipocrisia che i politici dei nostri tempi mettono in piedi.

La forza del romanzo sta proprio nella denuncia di affari poco puliti, di una classe dirigente che, in una regione apparentemente lontana dal centro del potere, porta avanti traffici illegali di uomini, armi e materiali pericolosi, confidando nel sostegno di manovalanza straniera, mossa da interessi economici, vendette etniche, populismo e razzismo imperanti in molte parti dell’Europa cosiddetta Unita.

La visione di Veit Heinechen non è certo incoraggiante, ma le denunce da parte degli scrittori sono utili e svelano scenari troppo spesso nascosti ma non per questo meno drammatici. Appare proprio questo il senso di Borderless, un romanzo di fantasia, ma, in verità, molto più realistico di quanto sembri.