Massimo Carlotto torna in libreria con un romanzo completo, ricco e come sempre molto attuale. Una storia legata a personaggi speciali e al mestiere di vivere. Ma vivere cosa? Una vita diversa, forse. Una vita migliore, si spera. Una vita dove non vengano presi in giro, additati, costretti a mentire a se stessi e agli altri. Perché non è facile essere un porno attore che deve salutare per sempre la scena. Non è facile essere una donna etichettata come assassina e puttana. Non lo è sentirsi femmina nel corpo di un uomo. Non è semplice nascondersi dietro un’ora di sesso senza coinvolgere i sentimenti.
L’autore ci racconta la solitudine e la paura di non sapersi prendere cura della propria salute. I legami famigliari, complicati e spesso falsi. Le amicizie, iniziate quasi per caso, che si modificano nel tempo e si intrecciano. La voglia di fuggire cercando di dimenticare tutto. I sogni quasi impossibili da afferrare.
Ma ci racconta anche di un territorio che sta scordando la tradizione per spostarsi verso il grande mercato. Un territorio sempre più malandato a causa dell’inquinamento. La prostituzione e la droga sempre presenti. La crescita a dismisura dei social, che etichettano e denigrano. Il giornalismo come arma potente per buttare fango dove non serve. La giustizia, con i suoi tempi e modalità a volte assurdi.
Ma, alla base, una bellissima scrittura. Fluida, interessata, sentita. L’amore e le emozioni malinconiche che prevalgono. La musica, sempre presente nei libri di Carlotto e i distillati, descritti con parole poetiche. E il caso, da non dimenticare. In grado di dare inizio a tutto, confondendo strade e idee.
Un romanzo ottimo. Buona lettura.