Michel Bussi prende a prestito il verso di una vecchia canzone d'amore per costruire un thriller anomalo, con il ritmo implacabile e il fascino sottile di un album musicale, tra un ritornello struggente e un riff malandrino di chitarra. A comporlo è Ylian, musicista geniale ma senza la grinta sufficiente per sfondare - e le carriere, ammonisce il suo produttore, non si fanno con il talento ma con la volontà. Il sogno di Ylian è scrivere «una canzone che resterà per sempre» come Let it be dei Beatles, «l'unico modo per diventare immortale». Invece il successo non arriva: incontra la hostess Nathalie, già sposata e madre di una bambina, e se ne innamora pazzamente, ma la perde e con lei la fiducia in se stesso. Vent'anni dopo, Nathalie non l'ha dimenticato ma è andata avanti con la sua vita, il solido marito Oliver artista del legno, le figlie cresciute, i turni all'aeroporto Charles De Gaulle. Finché una serie di stranissime coincidenze tornano a parlarle di Ylian: è solo un caso o qualcuno sta manipolando la sua vita? O magari è davvero la magia di un ciottolo incantato, che può fermare nel granito un attimo di tempo perfetto? A Nathalie non resta che ripercorrere le tracce di quell'antico amore, da Montreal a Giacarta, ignara del misterioso nemico in agguato. Un viaggio dolceamaro che si insinua dentro le ossa, proprio come una canzone.