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La vita bugiarda degli adulti

Autore: Maria Grazia Ligato
Testata: Io Donna
Data: 16 novembre 2019

In cinque punti il nuovo, attesissimo romanzo di Elena Ferrante.

L'inizio. Quanto può essere insistente una preadolescente ferita nelle sue insicurezze più profonde? E quanto una macchia nera su un telo bianco può debordare fino a stravolgere tutto quello che c'era?

Una famiglia progressista

Giovanna, voce narrante, ha 12 anni. È figlia di genitori colti e integrati, non è stata battezzata e sa come nascono i bambini da quando aveva sei anni. La madre non alza mai la voce, il padre Andrea è un professore molto amato, il cui sguardo affettuoso “fa la figlia bella”.

Una parola sbagliata

L'armonia si rompe per una frase origliata. Giovanna si impunta a voler conoscere la zia Vittoria che ha rotto i rapporti con la famiglia al punto de esame cancellata dalle con tratti di pennarello nero.

Siamo al Vomero

I genitori l’accontentano e così in questo micromondo ordinato, lontano dai rumorosi quartieri del centro storico irrompe una figura sguaiata e verace, sboccata e appassionata, una "serva" capace di slanci generosi e cattiverie indicibili.

Il braccialetto

Vittoria è quasi un trofeo per Giovanna, da esibire alle amiche Angela e Ida. È una donna adulta, ferocemente sincera, uno specchio duro per la crescita della ragazza e la sua dolorosa scoperta della vita bugiarda degli adulti. Le bugie sono scandite anche dai misteriosi passaggi di mano di un prezioso braccialetto.

I temi

In questa ruvida educazione sentimentale, nel lasso di tempo che porta Giovanna ai 16 anni, i temi dell'autrice ci sono tutti. Il viaggio nella psiche femminile, intrecciato con la città di Napoli e i suoi luoghi materici che segnano le appartenenze, la ricerca di una consapevolezza di sé che vorrebbe prescindere dall'estetica ma non può, le domande eterne su cosa susciti l'amore perché "le cose che fanno campare, sono l'amore e l'odio". E l'amicizia, rassicurante trampolino verso la vita nuova.