Sempre interessato al significato ultimo delle cose e all'importanza della spiritualità nei momenti cruciali della vita dei protagonisti dei suoi romanzi, qui l'autore ci parla dell'animismo attraverso la storia di un ragazzino di dodici anni, Félix, che cerca di salvare dalla depressione la sua amatissima mamma Fatou, un tempo radiosa e frizzante. Da Belleville, quartiere parigino in cui vivono, ritornano in Africa, al villaggio in cui è nata, dove Papà Loum, l'uomo-medicina, le ridarà la gioia di esistere, curando il suo spirito con la forza della fonte invisibile. Con questo racconto poetico e struggente, Schmitt ci suggerisce che la fantasia africana, unita alla razionalità europea, può aiutarci a vivere in modo più pieno e autentico.