Da quando ne è stata annunciata l'uscita, il nuovo romanzo di Elena Ferrante, La vita bugiarda degli adulti, è diventato il titolo più atteso del 2019. L'ottavo libro della scrittrice napoletana arriva dopo lo straordinario successo mondiale della quadrilogia dell'Amica geniale e ha come protagonista la dodicenne Giovanna, figlia di una famiglia piccolo borghese del Vomero, che scopre di assomigliare molto, e per le ragioni sbagliate, a una zia, Vittoria, che abita nel rione popolare. La curiosità di conoscerla sarà il motore di tutta la vicenda.
Napoli-labirinto
Per Ferrante, Napoli è una città-feticcio, oscura e attraente come un labirinto al cui centro, però, ci sono i rioni popolari, quelli che l'autrice sembra conoscere meglio. Anche se nel nuovo volume Giovanna viene da un'estrazione borghese, sarà tra i palazzoni malandati della periferia che succederanno le cose più importanti: i primi approcci sessuali, l'innamoramento, le invidie, le gelosie.
L'amicizia femminile
Anche nella Vita bugiarda degli adulti la storia ruota attorno alle dinamiche femminili: nonostante non ci sia più un duo coriaceo come quello formato da Lenù e Lila, è interessante come l'autrice esplori la relazione tra una ragazzina e la zia ben più matura, accomunate da qualcosa («il sangue») che né l'educazione né la volontà possono cancellare o ignorare. La sorellanza, per Ferrante, è un tema problematico, ma sempre centrale.
L'amore opaco
Sarà Vittoria, che continua a portare nel cuore un sentimento fortissimo per un uomo morto da anni, a dire all'inesperta nipote: «L'amore è opaco come i vetri delle finestre dei cessi». L'amore per Ferrante non è mai salvifico, e gli uomini di cui le sue protagoniste si innamorano più che figure in carne e ossa sono proiezioni mentali che, alla prova del vero, non sopravvivono quasi mai.
La questione culturale
Come nella quadrilogia, anche nella Vita bugiarda degli adulti l'unica via che una persona nata in condizioni più sfavorevoli ha per riscattarsi è l'istruzione, In molti ricorderanno che l'attrazione di Lenù per Nino passò anche attraverso l'ammirazione che la ragazza aveva nei confronti della sua cultura giudicata superiore alla propria. Anche qui Giovanna, dopo un periodo di crisi, affiderà ai libri (in questo caso i Vangeli) la volontà di differenziarsi dalle ragazze della sua età.
La «Ferrante Fever»
È scoppiata nel 2013 tra i librai di New York che furono i primi a coniare il termine, grazie a una fortunatissima edizione tradotta dalla traduttrice-star Ann Goldstein. Da allora, e per contagio, si è diffusa in 48 Paesi del mondo dove sono stati venduti 12 milioni di libri. Dal ciclo dell'Amica geniale è stata anche tratta una bella serie tv diretta da Saverio Costanzo, di cui nella primavera del 2020 andrà in onda la seconda stagione.