L’attesa è finita, La vita bugiarda degli adulti, il nuovo romanzo di Elena Ferrante (di cui qui anticipiamo le prime pagine), esce domani per E/O. L’autrice bestseller torna in un territorio a lei caro, Napoli, questa volta nei quartieri più borghesi a ridosso del Vomero, e con il racconto dell’io narrante che ci porta in una famiglia all’apparenza politically correct nella quale una ragazzina cerca di colmare il divario che porta dal sempre conosciuto all’ignoto, dall’infanzia all’età adulta. Lo fa con gli strumenti scombiccherati che i suoi genitori le forniscono, carichi di menzogne e falsità. Subito i temi ferrantiani tornano di prepotenza: c’è l’abbandono, il rapporto difficile con gli adulti, soprattutto con il padre prima adorato e poi detestato a causa del tradimento familiare, con la madre giudicata in principio troppo debole per reagire, con la zia, presenza scoperta per caso che riporta la protagonista alle origini delle cose con fare duro, volgare ma caldo e avvolgente. Giovanna, che troviamo dodicenne e salutiamo sedicenne, mette in crisi i valori della sinistra che la famiglia le ha inculcato per abbracciare una strada altra che si rivelerà solo all’apparenza più sincera. E diventa adulta quando pure lei impara a mentire talmente bene da sentirsi grande.