La poliziotta ipovedente Blanca Occhiuzzi e i suoi colleghi del commissariato di Pozzuoli devono risolvere due casi apparentemente isolati : il traffico di animali illegali provenientidall’estero e la morte di una donna, proprietaria di un negozio di animali, causata dal morso di un rarissimo ragno velenoso.
Nel primo caso, un duplice omicidio di due giovani veterinari porta le indagini verso la criminalità organizzata. Il secondo caso sembra opera di un serial killer che usa i ragni come armi, ma le vittime non sembrano collegate. Il caso fatica a risolversi fino all’ultimo perché le vicende personali dei protagonisti si intersecano ed ostacolano le indagini e la collaborazione fra colleghi. Il caos è anche alimentato da una giornalista rampante che riesce ad ottenere informazioni riservate ed a pubblicare articoli denigratori verso la polizia.
Blanca si isola, si chiude in se stessa e nei suoi sentimenti di amore, odio e gelosia per il commissario Liguori, ma poi si appoggia all’amore onesto di Micheli, pur non ricambiandolo. Il suo acume alla fine ha la meglio e la poliziotta riesce ad intuire la soluzione dei casi.
La protagonista è un’antieroina, la cui fragilità solo apparente è diventata la sua forza. Blanca riesce a comprendere la realtà con altri sensi che si sono affinati nel tempo con l’impegno e la volontà. Ha un carattere ribelle, quasi selvatico. Non si lamenta mai e raramente si fa aiutare : la sua profonda umanità traspare nei suoi pensieri che vengono riportati in alcuni capitoli e nel suo coraggio nell’affrontare la vita.
La schiena appoggiata contro il muro sottile, che in qualunque altro caso sarebbe bastato a consentire discrezione, Blanca ascoltò di nascosto registrando ogni rumore, ripetendo tra sé e sé ogni parola che proveniva dall’interno, come a tenere il segno. Rumore di sedia. Passi. Liguori si alza per accogliere l’ospite. Si fermano oltre il muro, non si siedono.
La bellezza del romanzo non è la trama, abbastanza ben costruita, ma non chiaramente risolta, quasi un pretesto per approfondire i personaggi e le loro riflessioni, ma l’umanità dei protagonisti, l’ambientazione in una Napoli non convenzionale ed in declino ed il clima particolare che pervade il libro.
“La danza dei veleni” non è un semplice noir, anche se descrive indagini complesse: ci sono riflessioni molto personali della protagonista che piaceranno ai lettori interessati alla psicologia dei personaggi. Si potrebbe definire un noir napoletano non convenzionale. Lo stile è fluido ed elegante, talvolta ironico con frasi brevi ed incisive.
Questo è il quarto libro della serie che vede Blanca protagonista e che prossimamente diventerà anche una serie TV.