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LA SCUOLA DEGLI EGOISTI - di Eric-Emmanuel Schmitt

Testata: i-libri
Data: 8 febbraio 2011

Gaspard Languenhaert è convinto di essere l'autore del mondo: lui solo esiste e tutto promana da lui.

Le creature che popolano la terra, gli oggetti, la materia in generale, nascono e vivono in quanto percezioni, l'unica realtà possibile è il sensibile e l'unica verità sta nella sua testa.

"... sia ch'io mi innalzi fino alle nubi, sia che sprofondi negli abissi, non esco mai da me stesso, e percepisco sempre e solo il mio proprio pensiero. Ergo il mondo non esiste in sé, ma in me. Ergo la vita non è altro che un mio sogno. Ergo, io sono tutta la realtà...".

Inizialmente la presenza del bizzarro filosofo è molto richiesta e gradita nei salotti parigini del Settecento: i discorsi di Gaspard divertono e la sua bellezza è davvero sorprendente.

Tuttavia, il successo delle sue teorie è destinato a durare poco: l'attenzione procurata dalla curiosità si trasforma ben presto in diffidenza per poi diventare emarginazione. Così anche la Scuola degli Egoisti da lui fondata nel villaggio di Montmartre chiude i battenti e Languenhaert viene abbandonato ai suoi deliri...

Il protagonista dell'opera di Schmitt è un ricercatore annoiato e stanco che una sera di Dicembre, mentre legge dei dossier nella sala grande della Biblioteca Nazionale, apprende per caso dell'esistenza di Languenhaert e ne rimane sbalordito:

"E così un giorno, nella storia del mondo, un uomo aveva teorizzato ciò che anch'io provavo spessissimo, quella stessa sensazione che pochi minuti prima si era impossessata di me... l'impressione vertiginosa che né gli altri né le cose esistessero... l'idea di essere l'unica coscienza vivente persa in mezzo a un universo di sogni... quel dubbio umidiccio, stopposo, invadente che svuota il reale della sua realtà...".

Languenhaert diventa un'ossessione per lui, tant'è che decide di concedersi una vacanza dal lavoro e dedicarsi interamente al filosofo egoista, ma nelle sue ricerche incontra molte più difficoltà del previsto: di quell'uomo che aveva pensato di essere tutto, sembra non essere rimasto niente...

È esistito davvero Gaspard Languenhaert? E se si, chi ha fatto sparire ogni sua traccia e perché?

Il mistero si infittisce sempre più e le informazioni si accumulano, si intrecciano e si contraddicono, finché non appare evidente quanto sia inutile battere a tappeto archivi, soffitte e biblioteche: che senso ha cercare nel visibile quello che è invisibile?