Amore e battaglia: ce l’aveva già insegnato quello splendido atto di passione che è Bussola di Mathias Enard, uscito lo scorso anno in Italia per E/o e premio Goncourt nel 2015. Il romanzo enciclopedico di Enard è la storia di due innamoramenti di uno studioso: uno con l’Oriente e l’altro con una donna che lo studia, Sarah, sua collega. Un lungo corteggiamento non sempre facile, che accompagna il lettore tra Iran, Siria, Palestina, Turchia, nei meandri della voce monologante di un protagonista goffo e accorato a un tempo, e che tira fuori dal cappello decine e decine di biografie di illustri orientalisti, musicisti, storici, avventurieri e soprattutto donne come Lady Stanhope, Annemarie Schwarzenbach e Marga d’Andurain, personaggi che hanno amato, definito, espropriato ma anche difeso i popoli mediorientali. Di sfondo, ma non troppo, soffia nel romanzo un vento cattivo che è il presente dello Stato islamico. L’Isis propaganda una supposta purezza araba nei confronti dell’Occidente, trascurando totalmente il dialogo e i debiti reciproci tre le due culture. Emblematiche in questo senso proprio le pagine in cui il protagonista si accampa alle porte di Palmira, che di lì a poco sarà saccheggiata dai terroristi.