Ragazzi. “Chi guarda bene, alla fine vede” recita un proverbio africano. Eric-Emmanuel Schmitt l’ha posto come exergo a “Félix e la fonte invisibile” (e/o). Nel libro c’è tutto l’amore disperato del ragazzino per una madre, che da gioioso gestore un colorato bistrot di Belleville è diventata l’ombra di se stessa. Il romanzo diventa anche l’occasione per esplorare i misteri dell’animismo. Dai nove anni. E per tutti.