Tra i tanti ritorni di questo mese ci sono due nomi italiani che davvero non possono mancare nella lista dei desiderata letterari. Il primo è un autore molto amato della scuderia di Edizioni e/o, che aveva convinto la critica con il suo precedente Le case del malcontento. A poco più di un anno di distanza Sacha Naspini è già pronto a presentarci la sua nuova fatica. S'intitola Ossigeno e non a caso ve ne parlo dopo un thriller di stampo classico come Il coltello: Ossigeno infatti è una sorta di post crime, un romanzo che si concentra su ciò che succede dopo. Dopo che una ragazzina rapita e chiusa in un container ritrova la libertà dopo 14 anni di reclusione, dopo che il figlio di uno stimato professore di antropologia si ritrova ad essere il consanguineo di un mostro da prima pagina.
Dopo un crime, ma anche dopo la sua risoluzione, tutto cambia lontano dai riflettori. Le vite dei sopravvissuti ne sono segnate indelebilmente, anche quando sembrano tornare ad essere normali. Sacha Naspini descrive con tersa efficacia l'indescrivibile sensazione di trovarsi davanti a una vittima della tua genetica e genealogia, la tortuosa trasformazione per cui una cella da cui non potevi uscire diventa uno spazio angusto in cui rintanarti quando il mondo intero con la sua vastità può diventare terrorizzante.