Bien. Mi ritrovo ad auscultarmi i polmoni inchiostrati di fresco da Patrizia Rinaldi che avevo recensita in passato (con zelo raccapricciante) in codesto quotidiano. La figlia maschio, Rosso caldo e Tre, numero imperfetto semper E/O Ed. Ve la ripresento col suo ultimo La danza dei veleni (E/O Ed.) L'incipit della Yourcenar, (tradotta dalla compianta amica Maria Luisa Spaziani, ben nota in Sicilia) è una prima chiave di lettura del romanzo. Già dal titolo si evince qualcosa di forte, e ancora da leggere immagino il ritorno dei passati protagonisti quali: Blanca, non vedente con i suoi verba volant e compagni di sangue: Maresciallo Martusciello, gli sbirri Carità, Liguori e Micheli. Centro!... "L'odore dell'inganno ha riempito la stanza. Ora bisogna capire se sarò io a tradire o se sarò tradita... Almeno vedo cosa c'è nel pacco regalo che trovò lì davanti... Lo scosse poi vi avvicinò l'occhio. Qualcosa ondeggiò. Poi il morso. Giordana cadde... Il dolore esplose in fitte accecanti seguite da paralisi, poi lo sgomento le si accucciò nel midollo e aspettò angosciata la morte". Nella vicenda: un traffico di animali illegali provenienti dall'estero e la morte di una donna morsa da un ragno rarissimo e letale. Volete il riassunto? Se siete dei ficcanaso, trotterellate in libreria. In un caso, circostanza fortuita, oltre una donna, moriranno anche due veterinari. Intanto nel Commissariato del nostro Maresciallo regna l'anarchia noir, per causa di paesaggi nebbiosi assolutamente non probatori. Un muro di cemento armato. Intanto Blanca, in schizofrenia ossessiva si dibatte nella improbabile dualità dell'amur. Minchia! Di tante bestie in libertà quella più selvatica è proprio Blanca. E fintanto che questo orrore arriverà negli schermi (vi regalo la soffiata), accontentatevi della mia benevolenza, lettori della domenica che vi state abituando alle peggiori schifezze del mercato globale.