MARY è una bambina saggia e fuori del comune", a cui "piace il miele e fischiettare e il blu e scoprire nuove cose". Il giardino di casa sua si trova su un tetto ed è poco più grande di una tovaglia, ma Mary sa che se si muove a passi piccolissimi, prolungando il tempo necessario ad attraversarlo, può farlo diventare molto più grande. È proprio nel giardino che, un giorno, Mary incontra un serpentello che assomiglia a un braccialetto dorato con due gemme per occhi. È un serpente ben strano: ha molti nomi ma sceglie di farsi chiamare Lanmo ("morte" in lingua creola haitiana), ogni giorno gira velocissimo per il mondo e la sera torna a dormire sul cuscino di Mary, l'unica che non ha paura di lui.
Ebbene sì, è lo stesso sibillino serpente che tutti ricordiamo dalla lettura di n Piccolo Principe, omaggiato già nel titolo di questa favola moderna della scrittrice scozzese Alison Louise Kennedy: Il piccolo serpente (edizioni e/o). «L'editore tedesco di Il Piccolo Principe, Karl Rauch Verlag, mi ha chiesto di scrivere una favola in risposta al capolavoro di Antoine de Saint Exupéry» spiega l'autrice al Venerdì. «io amo le favole, e mi è stato chiaro fin da subito che avrei parlato del serpente incontrato dal Piccolo Principe».
Lanmo insegna a Mary a stare attenta ai pericoli, e da lei impara a commuoversi, a riflettere e ad apprezzare i puri di cuore. E quando la città muore per via della guerra e della dittatura, Lanmo aiuta Mary a salvarsi, raggiungendo la "Terra dei Perditi", dove vivrà felice fino al giorno dell'ultimo incontro col serpente.
«Ho deciso di scrivere questo libro perché volevo capire quanto seriamente potessi trattare in una favola argomenti che oggi tutti sembriamo dimenticare» spiega Kennedy. «Nel Regno Unito siamo allenati dalla società a pensare che non moriremo mai, che la cortesia e l'amicizia sono cose da sciocchi, che la vita dovrebbe essere veloce e superficiale. Io ho voluto scrivere di un essere crudele - un serpente che ti uccide - che però è una delle creature più gentili e coscienziose in una storia piena di esseri umani». La sapiente miscela di fiabesco, grottesco e humour e sentimento rende Il piccolo serpente una lettura per tutti, a patto di avere una buona scorta di fazzoletti.
«Durante i reading del libro, ho visto adulti piangere in un modo felice, empatico. E tanti ascoltare come bambini, e ricordare le cose che solo i più piccoli sanno su ciò che è davvero importante e su ciò che è soltanto una distrazione» spiega Kennedy. «Oggi i bambini come Mary stanno cercando di salvare il mondo». E anche chi legge può aspirare alla salvezza: in questa fiaba contemporanea il vero piccolo principe è un po' il serpente, un po' Mary e un po' il lettore.