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C'è un filosofo in biblioteca

Autore: Paola Décina Lombardi
Testata: TuttoLibri - La Stampa
Data: 29 gennaio 2011

Chi ama il silenzio e l'atmosfera rarefatta che aleggiano nelle gloriose, antiche biblioteche profumate di legno tirato a cera e ben conosce l'ansia della ricerca frenetica nei cataloghi, l'emozione della scoperta e l' ostinazione nel voler colmare i vuoti ad ogni costo, si divertirà nel riconoscersi nei «crani» o nel narratore de La scuola degli egoisti di Eric-Emmanuel Schmitt (trad. di Alberto Bracci Testasecca, ed. e/o, pp.123, €6). E magari farà tesoro della lezione suggerita da una appassionante favola morale costruita con ironia e leggerezza su un paradosso o, meglio, su un sofisma: e se la vita fosse un sogno? Se il mondo fosse solo una nostra visione mentale, non sarei io l'unico ad esistere poiché io solo percepisco il mondo? Insomma non sarei io Dio? Pubblicato in Francia nel1994, questo romanzo d'esordio che arriva in libreria a qualche mese da Concerto in memoria di un angelo (sempre per le edizioni e/o), racconta in prima persona le peregrinazioni di un ricercatore che per sfuggire alla claustrazione della biblioteca si lancia sulle labili tracce di un misterioso personaggio autore di una ardita dottrina filosofica incentrata sulla nozione di egoismo. Ma la sua ricerca affannosa lo porta a rinchiudersi in un' ossessione analoga a quella del suo Gaspard Languenhaert, patito del «pensiero filosofico inglese». Pur riuscendo a completare la frammentaria biografia con l'ultimo tassello delle vicissitudini patite dal «filosofo» nel tentativo di proselitismo, l'enigma resta. E il finale è tanto spiazzante quanto avvincente è il gioco di citazioni, allusioni e interrogativi che rendono La scuola degli egoisti un brioso intelligente divertissement. Evocando il clima dei salons del XVIII secolo, la critica alla deriva atea e materialista del sensismo di Condillac stigmatizza infatti la deriva «egoista» e folle del solipsismo.