È la storia di una generazione, quella cresciuta e diventata adulta tra gli anni Ottanta e Novanta. A metà tra romanzo di formazione, saga familiare e dichiarazione d'amore a distanza per la Maremma - dove l'autrice, che vive negli Stati Uniti, ha passato l'infanzia - e una Capalbio, tra l'altro nel libro mai esplicitamente nominata, troppo famosa per essere citata, che proprio in quegli anni ha cambiato il suo volto. Ma è anche un racconto dove le donne non hanno nulla da invidiare alle prepotenti figure dei due protagonisti maschili, il buttero ambizioso e il ricco politico. Anzi, rivestono un ruolo che si rivelerà centrale. A cominciare dall'eccentrica artista Niki de Saint Phalle che proprio tra queste campagne e il mare ha realizzato - realmente, un decennio prima - la sua opera più grande: quel giardino dei mostri, ispirati agli arcani dei tarocchi, che dà titolo al romanzo e, apertamente, evoca i mostri che tutti ci portiamo dentro. Sarà l'incontro con questa scultrice fuori dalle righe a cambiare per sempre la vita di Annamaria, sedicenne insicura, sentimentalmente confusa e forse tra tutti il personaggio più riuscito, che conferma l'abilità di Lorenza Pieri, già mostrata nel suo premiato esordio Isole minori, nel narrare i conflitti della crescita.