Ci sono libri che fanno un giro infinito ma arrivano comunque alla tua attenzione anche dopo anni. L’eleganza del riccio è stato il caso letterario del 2007 in Francia: in vetta alle classifiche per settimane, milioni di letture grazie alla pubblicità più vera: un impressionante passaparola. È un testo le cui parole danno tanto, e una persona che dà tanto è un piacere e un privilegio ascoltarla ma leggerla soprattutto, perché distilla narrando, un messaggio e qui i messaggi sono tanti. Ho visto troppi spiccioli commenti in un gruppo su facebook dedicato alla lettura condivisa, proprio come alcuni personaggi del libro stesso. Ma è la vita, è una scelta e va bene così.
Amo il riccio e la sua realtà. Spesso compariva nel giardino di casa e da piccola lo osservavo curiosa e affascinata: era il mio arciere, con gli aculei ritti a difesa di una tenerezza infinita, che per analogia umana entra nel titolo e nella descrizione di uno dei protagonisti nel libro: “Fuori è protetta da aculei, una vera e propria fortezza, ma ho il sospetto che dentro sia semplice e raffinata come i ricci, animaletti fintamente indolenti, risolutamente solitari e terribilmente eleganti.”
Avevo già visto il titolo e lo avevo inserito nella lista dei preferiti così ho voluto scaricarlo dalla biblioteca l'altra sera e l'ho ascoltato; ho acquistato il film ieri sera e l'ho visto in streaming, sono solo due delle favolose media-possibilità, inesistenti pochi anni fa. Della trasposizione filmica non parlo, non è qui oggetto.
Le persone con la puzza sotto il naso non si accorgono del riccio pieni di una falsa eleganza e rozze convinzioni e l'apparenza del vivere se danarosa s'imbelletta anche con le citazioni vuote. Mi è garbata l’ironica cultura: un umorismo leggero, lucido e preciso. Paloma si trincera dietro il sé. Una bimba ricca e intelligente nauseata dagli stereotipi creati per l’apparenza: per lei anche i componenti della famiglia sono tutti nella boccia come un pesciolino rosso. Ipocrisia insopportabile. Ma lei non comprende...
Reneé costruisce un sé. il suo linguaggio lo fa volgare ma si sente male quando sente gli strafalcioni della gente altolocata del palazzo in cui si fa portiera. Acquista cibi e prodotti della mediocrità consumista però ha Kant o Proust. Ma lei non vuole comprendere... Alla fine, grazie all'intervento della sapienza vera che neanche la saccente ragazzina aveva colto, emergono gli aspetti veri della vita.
Lo scontro tra interiorità ed esteriorità è davvero originale. Lo scontro di classe non è comune. Potrebbero essere due cenerentole per distinti aspetti.
Il ritmo segue i fatti, alla fine è vorticoso. Un raffinato signore giapponese, con il meglio del mondo orientale, le guarda dentro e le smaschera.
È tra i libri che prendono. La scrittura è di quelle che sta a servizio di un'idea. Il ritmo ha il respiro asfittico o impetuoso degli eventi.
Le protagoniste sono distinte rappresentazioni di tipi. Un libro se trasmette si prende in automatico il suo spazio: 500 commenti contro neanche una decina per gli altri e più di 3mln di letture e decine di settimane in vetta alle classifiche e se resta un cardine, un perché c'è.