C’è un posto magico in Maremma, si chiama Giardino dei Tarocchi (qui il sito) ed è un parco d’artista realizzato da Niki de Saint Phalle ispirato agli arcani dei tarocchi e che fortemente influenzato da Gaudì.
Si trova nei pressi di Capalbio, un territorio che tra gli anni ’80 e ’90 conobbe grande successo tra la ricca borghesia della vicina Roma e su questa tendenza si seppe modellare.
La storia é ambientata proprio lì, in quella manciata di anni che videro la terra dei butteri diventare meta favorita dei radical chic romani. E’ la fotografia di un’Italia fine anni ‘80 che si mescola con le vicende di una goffa adolescente che incontra sulla sua strada un’artista intenta a dare corpo a quel luogo magico che è appunto il Giardino dei Tarocchi.
Che se non ci siete stati, dovete rimediare e andarci.
Una scrittura coinvolgente, che trascina dalla prima pagina all’ultima regalando delle autentiche perle di salace sarcasmo nei confronti di alcune categorie di persone, molto attente alla facciata.
Personalmente avrei stampato interi brani e li avrei affissi nel mio quartiere, che è pieno di radical chic.
Ma poi sai il casino…