La conferma di un talento che al debutto aveva conquistato premi e traduzioni all'estero. Lorenza Pieri vive a Washington, ma è cresciuta in Maremma. La conferma di Pieri è il successore del primo romanzo, «Isole minori». Sullo sfondo c'è sempre la terra natale, Capalbio in particolare, anche se non viene tecnicamente mai nominata. Il titolo del romanzo fa riferimento a una ventina di mostruose sculture realmente esistenti, opere realizzate dall'artista franco-statunitense Niki de Saint Phalle, che è una delle protagoniste della vicenda narrata da Pieri. Poi c'è una doppia storia familiare: la accendono due personaggi agli antipodi per cultura e visione del mondo, Sauro Biagini e Filippo Sanfilippi, soci di un ristorante presso cui accorrono - siamo alla fine degli anni 80 - parecchi politici radical chic, ma soprattutto le rispettive mogli, Miriam e Giulia, e figlie, Annamaria (probabilmente il personaggio più riuscito, un fragile brutto anatroccolo che si prende la scena) e Lisa. Pieri è abile nel narrare la gioventù era principalmente un romanzo di formazione quello del suo esordio - ma anche la decadenza di certa Italia, i cui effetti si vedono anche nel presente. Una parabola inesorabile, un libro che potrebbe lanciare l'autrice nel firmamento dei grandi nomi della letteratura italiana d'oggi.