Dalla Rublëvka al Gulag
Da questo punto di vista, può essere interessante accostare a Niente è vero, tutto è possibile, un’altra uscita che, per i tempi dell’editoria, frenetici come quelli dell’urbanistica moscovita, è ormai “vecchia”: L’olimpo di Putin, del giornalista Valerij Panjuškin (e/o, 2014).
L’olimpo di Putin è un saggio che segue le vicende esistenziali della varia e multiforme (perché in continua trasformazione) umanità che vive alla Rublëvka, prestigioso sobborgo residenziale alle porte di Mosca, punto d’incontro del gotha della politica russa. Quanto scrive Panjuškin è, pur da una prospettiva diversa, molto simile a quello che racconta Pomerantsev: corruzione, maschilismo, gerarchie spietate e difficilmente scalabili, onnipresenza della politica in ogni aspetto della quotidianità.