Che cos’è l’Europa oggi? Come si è formata e in che direzione sta andando? Sono questi gli interrogativi che Laurent Gaudé affronta in “Noi, l’Europa“, tradotto da Alberto Bracci Testasecca, un percorso che parte nel XIX secolo (l’autore indica come data spartiacque il 12 gennaio 1848 a Palermo, quando il popolo insorse contro il re, dando inizio a uno dei tanti moti rivoluzionari della Primavera delle nazioni) e arriva fino ai giorni nostri. Come il francese Gaudé sostiene nella prefazione, la sua è un’interpretazione parziale e che affronta i fatti dietro la lente della cultura francese che gli appartiene. Tuttavia, la lettura di questo volume risulta interessante anche per un occhio italiano e illustra le vicende che hanno portato alla formazione di una unione di Stati europei… e forse anche di uno spirito europeo?
A passo veloce ma non affrettato, l’autore ripercorre i momenti più importanti che hanno caratterizzato la Storia del continente europeo, lacerata da guerre e spinta spesso a espandere il suo dominio su altri popoli per un desiderio di supremazia. Il quadro che ne emerge non è di certo lusinghiero e nel corso della lettura l’amarezza è il sentimento prevalente espresso dall’autore. Idee, parole, affermazioni, opinioni si alternano in questa lunga poesia dedicata a un’entità astratta, in divenire, che non ha ancora completato la sua trasformazione e deve rivedere i suoi obiettivi, pensando maggiormente a creare unione piuttosto che a rimanere ben salda sui suoi principi.
“Noi, l’Europa” è un saggio in versi che parla di noi e della Storia che ha contrassegnato i grandi cambiamenti europei, attraversando periodi oscuri, rivoluzioni dei costumi e boom economici, soffermandosi sulle cause e sulle conseguenze che hanno tracciato il cammino fino ai giorni nostri. Uno sguardo al passato per capire il presente e sperare così di migliorare il futuro.
Consigliato per chi ama la poesia, per chi vuole leggere un saggio su un argomento attuale senza però perdersi nei tecnicismi, per quelli che osano e non hanno paura di leggere qualcosa scritto in maniera inusuale, ma soprattutto questo libro è per chi crede nell’Europa e si sente europeo o anche solo per chi vorrebbe un’Europa diversa, più unita, più equa e forse più solidale.