La sacerdotessa Cassandra, figlia di Priamo ed Ecuba, riceve il dono della preveggenza da Apollo ma, rifiutandosi di concedersi a lui, viene anche maledetta: sarà sì in grado di vedere il futuro, ma nessuno le darà mai ascolto. La donna è dunque costretta a vedere lo scoppio della guerra di Troia, la morte dei suoi cari e la sua stessa fine priva della possibilità di poter fare qualcosa per cambiare il fato. Caduta Troia, Cassandra diventa ostaggio di Agamennone e viene portata a Micene in attesa che giunga il momento della sua morte.
Da qui inizia il lunghissimo monologo di quasi 150 pagine senza interruzioni di Cassandra, che torna indietro nel tempo per ripercorre la sua vita. Cassandra racconta la sua storia immergendosi in un flusso incontenibile e travolgente di ricordi, situazioni, persone, parole, sensazioni ed emozioni, alternandosi tra presente e passato senza quasi seguire un ordine logico. Al lettore viene lasciato il compito, forse ingrato, di ordinare cronologicamente una vita pregna di eventi che hanno portato inesorabilmente alla caduta di una città.
Cassandra ricorda la devozione infantile per suo padre Priamo, la rivalità con la sorella Polissena e l’affetto per i suoi fratelli, l’amicizia con la sua ancella Marpessa, l’amore per Enea, l’iniziazione ai misteri sacerdotali, il dono e la maledizione di Apollo; ricorda i lunghi e crudeli anni della guerra, i greci capeggiati da Achille, la morte e la distruzione, l’arrivo delle Amazzoni guidate da Pentesilea, la comunità femminile dedita al culto di Cibele che la accoglie come esule.
È interessante leggere il modo in cui Christa Wolf sfrutta il dono della veggenza di Cassandra per affrontare, dietro il racconto delle sue vicende personali, temi che riguardano la politica e la condizione femminile.
Greci e troiani, due popolazioni differenti per storia, cultura e tradizioni, per soddisfare la rispettiva sete di potere trovano in Elena un pretesto per iniziare una guerra lunga dieci anni. Nessuna delle due fazioni in campo è realmente interessata alla moglie di Menelao in quanto tale, ciò che conta è il prestigio che deriva dal fatto di possederla come se fosse un oggetto, di aver punito e annientato l’avversario.
Durante tutto l’assedio, si assiste alla trasformazione di Troia in un regime totalitario in cui la verità viene tenuta nascosta al popolo. La veggenza di Cassandra si configura in questo modo come la possibilità di abbattere il sistema e di andare oltre ciò che (non) viene detto. Nonostante non venga presa sul serio da nessuno per via della sua maledizione, Cassandra non si arrende e cerca in tutti i modi di contrastare il padre e il sistema politico-militare.
Cassandra, la profetessa inascoltata, subisce una profonda evoluzione interiore che la porta a dire no e ad allontanarsi dalla sua famiglia, in particolare dal padre, nonostante rimanga sempre fedele nei suoi confronti. La sua ribellione la rende una donna sempre più forte, determinata e sapiente, che lotta per far sentire la sua voce sebbene nessuno voglia darle ascolto.
Il romanzo offre anche la possibilità di leggere gli eventi legati alla guerra di Troia da un punto di vista diverso, quello di Cassandra, troiana sorella di Ettore, per cui il giudizio sugli eroi che ne hanno preso parte è ribaltato. Significativo in questo senso è il giudizio su Achille, che viene spogliato di qualsiasi connotazione eroica e umana per essere definito da Cassandra la bestia, l’orribile bestia assetata di sangue artefice di crudeltà e violenze inaudite nei confronti del suo popolo e della sua famiglia.
Lo stile di scrittura di Christa Wolf è uno stile personalissimo, volutamente ostico nella punteggiatura non convenzionale e nella trama che esula da qualsiasi linearità. Richiede attenzione e concentrazione da parte del lettore, ma superate le difficoltà iniziali si riesce ad entrare nel meccanismo e nella mente di Cassandra.
Cassandra è un piccolo libro che racchiude in sé una struttura narrativa complessa e un significato profondo, sicuramente non facile da iniziare per entrambi i motivi (io ci ho provato due volte a distanza di diversi mesi) ma estremamente soddisfacente una volta concluso.