Ecco una storia che dà letteralmente la nausea, una vicenda così tragicamente comune da dare la stura all'indignazione più assoluta, un racconto così dettagliato, preciso e implacabile da annichilire anche il più pallido moto di compassione verso chi con fin troppa indulgenza e leggerezza mediatica viene assimilato agli orchi delle favole. La bambina sulla banchisa è infatti la storia di uno stupro o, meglio ancora, dell'incubo che tra infinite sofferenze fisiche e psicologiche ha afflitto l'autrice e protagonista di questo romanzo-testimonianza per oltre vent'anni, dal giorno della violenza subita a quello della condanna comminata al suo violentatore, al cosiddetto Elettricista, un ladro recidivo e pedocriminale seriale riconosciuto responsabile di almeno un'altra settantina di assalti contro le bambine dei quartieri bene di Parigi. E l'epilogo non è certo un trionfo per una Giustizia cavillosa, torpida e più attenta ai diritti dei colpevoli che a quelli delle vittime.