‘La bambina sulla banchisa’ è un romanzo confessione in cui l’autrice si mette a nudo e ci racconta con disarmante onestà quanto una violenza subita possa sconvolgere un’intera esistenza, isolare e lasciare per sempre sole come lo siamo state nei minuti in cui quella violenza è avvenuta.
Scriverla ha avuto un potere terapeutico sull’autrice, ma il suo intento andava oltre la volontà di riscattarsi e trovare una salvezza, guardando finalmente in faccia ciò che le era accaduto e imparando a vivere senza permettere che quell’evento fosse il protagonista di ogni emozione presente e futura, come lo era stato fino ad allora.
Adélaïde Bon, raccontando la sua triste storia, vuole aiutare chiunque si riconosca in quelle pagine e, come lei, sia diventata ragazza e poi donna senza affrontare e sconfiggere il mostro che l’aveva divorata e annientata in un’epoca in cui è troppo presto per tutto, anche e soprattutto per comprendere.
Un romanzo toccante e brutalmente sincero, una storia la cui lettura è utile a comprendere quanto dietro a un sorriso possano nascondersi abissi di disperazione sconosciuti persino a chi quel sorriso lo porta stampato sulle labbra.