I gemelli Vincent e Nicolas Tripaldi, poliziotti appartenenti alla Red, squadra clandestina di polizia che conduce le indagini attraverso l’ipnosi, sono stati costretti a scappare in Albania per evitare l’arresto.
Dopo un anno di latitanza sono ritornati in patria ed ognuno di loro vuole chiudere i propri conti personali, anche servendosi di mezzi illeciti.
Nicolas, liberatosi dalla dipendenza dalle droghe, vuole far evadere la loro ex collega Sara che ha da poco partorito una bambina in prigione. Vincent crede di meritare vendetta a qualsiasi costo e dovrà fare dei grandi compromessi con la propria coscienza per portare a compimento un piano tremendo, che non riesce a confessare nemmeno al suo gemello. E’ convinto che il premier Mattia Manera e il Professor Luca Basile per i loro giochi di potere abbiano fatto uccidere l’unica donna che abbia mai amato e lo abbiano fatto diventare un assassino rovinandogli l’esistenza; si allea con il losco ex-premier Lacroix e non esita ad eliminare chi tenta di sbarrargli la strada o chi giudica disonesto.
La latitanza dei pericolosi gemelli è messa a rischio dalla loro ex-squadra, la Red, che, con il solo scopo di catturare i due poliziotti preleva con la forza ignari cittadini ed usa l’ipnosi a scopo ipermnesico per scandagliarne l’inconscio, trasformando i loro ricordi in immagini che si materializzano in ologrammi. Il punto di vista degli ignari cittadini ipnotizzati, telecamere umane, viene osservato come fosse un film.
Nel mentre il premier Manera stringe un patto scellerato con un mafioso albanese, il Supremo, per rafforzare il suo potere ed eliminare un giovane politico onesto che gli avrebbe impedito di smaltire i rifiuti in maniera poco pulita. Alla sanguinosa strage assiste una bambina di cinque anni, Timea. Perché è stata risparmiata dai feroci killer? Che cosa ha visto?
La bambina alzò di nuovo lo sguardo verso di me: aveva cinque anni, un caschetto di capelli castani e un viso tondo e rosso come una mela. La guardavo e non potevo farmi una ragione che quello fosse l’unico modo, che non esistesse un’altra via per avere la mia vendetta
“Negli occhi di Timea” è il seguito del romanzo “Nel posto sbagliato” del 2014, ma si può leggere anche separatamente perché lo scrittore descrive con chiarezza i personaggi e fa intuire le loro precedenti storie.
L’autore si è documentato, come si legge nei cenni bibliografici, sull’ipnosi investigativa per favorire l’ipermnesia. Il metodo è usato dall’FBI e dai servizi segreti israeliani.
Il libro sembra distopico, ma lo è solo per l’invenzione geniale della possibilità di materializzare in un ologramma le immagini generate dal cervello di un testimone .
I temi trattati sono invece realistici ed attuali: politici corrotti, sete di potere, squadre di polizia segreta, mafiosi che trafficano con i rifiuti, giovani prostitute sfruttate, l’uso e l’abuso delle tecnologie.
I protagonisti sono ben sfaccettati, hanno le loro fragilità, ma anche i loro punti di forza: non ci sono eroi ed anche i malvagi hanno una parte di umanità. Molti personaggi sono pronti a sacrificare tutto per ottenere ciò che bramano, facendo compromessi con la propria moralità. Potere e vendetta si intrecciano e solo Timea è veramente innocente e pura.
La scrittura di Luca Poldelmengo è chiara, essenziale, incalzante. Ci sono rapidi cambi di scena e dialoghi incisivi. Certi capitoli sono narrati in prima persona da Vincent Tripaldi. Il ritmo serrato porta ad un finale che lascia con alcuni dubbi, ma incuriosisce e fa pensare. La storia pone molte domande, senza dare risposte, non impone un punto di vista netto, non dà certezze.
L’uso delle tecnologie è utile o deleterio? La difesa della privacy e la sicurezza collettiva sono conciliabili? La vendetta può essere giustificata? Il potere corrompe sempre?
Questo noir con un pizzico di fantascienza è molto originale, colpisce ed è assolutamente da non perdere.