In questo ambizioso romanzo, Mohamed Hasan Alwan ci conduce in un’epoca lontana, a cavallo tra il XII e il XIII secolo, ricostruendo passo dopo passo e con dovizia di particolari la vita del “sommo maestro” Muhyi-d-din Ibn ‘Arabi, uno dei più grandi sheikh sufi di tutti i tempi, filosofo, mistico e poeta la cui opera ha influenzato molti intellettuali e mistici tanto in Oriente quanto in Occidente (secondo alcuni studiosi avrebbe influenzato, seppur indirettamente, anche Dante Alighieri e San Giovanni della Croce).
In apertura del romanzo, Alwan immagina Ibn ‘Arabi, in eremitaggio su una montagna in Azerbaigian, intento a scrivere la propria autobiografia. Le pagine che seguono ripercorrono, sotto forma di narrazione in prima persona, l’intera vita del mistico musulmano, sempre legata a doppio filo agli eventi storici e politici dell’epoca, che hanno influito, spesso in modo diretto, sul suo vissuto quotidiano e sul suo percorso esistenziale.
Viaggio di vita
Alwan ci mostra il lato umano di uno dei più grandi mistici dell’Islam, trasportandoci nei lontani secoli d’oro dell’Islam. Il romanzo affronterà infatti tanto il lato spirituale ed intimo di Ibn ‘Arabi, tanto quello relativo all’epoca in cui visse. Da maestro sufi, visitò buona parte dell’allora mondo islamico, dando una visione estremamente dettagliata di quei secoli, ancora ignorati da buona parte dell’Occidente. Partendo dalla sua patria, l’Andalusia, egli visiterà buona parte di questi paesi, soffermandosi a lungo in alcuni delle sue città più splendide come: Baghdad, il Cairo, il Marocco, la Mecca, l’Anatolia e il Mashreq.
Per Ibn Arabi il viaggio stesso è sinonimo di ricerca, la sua vita non poteva che essere rappresentazione di questo. Tale caratteristica dona al romanzo ulteriore valore, trasformandolo in vera e propria testimonianza di quei tempi lontani e, purtroppo, irripetibili, fornendoci così una visuale diretta sulla vita in quell’epoca.
Un libro per Ramadan
Il libro è inoltre molto interessante per via della figura in sé, ovvero Ibn Arabi, considerato da moltissimi alla stregua di una figura leggendaria. L’intento di Alwan è allora proprio quello di umanizzarlo, di mostrarci come la vita abbia operato su quest’uomo, mostrandoci gioie e dolori, esaltazione e disperazione. Seguendo gli insegnamenti del maestro sufi, però, il romanzo ci mostrerà come proprio dalle sofferenze e dalla sua umanità ne sia derivata la grandezza.
“L’essere umano è un piccolo mondo e il mondo è un grande essere umano”
Sopratutto in vista dell’imminente Ramadan (previsto per la prima settimana di maggio), il libro può diventare un compagno fondamentale per coloro che intendano approfondire l’Islam e la fede in generale. Al di là delle proprie convinzioni, infatti, il personaggio rimane uno dei mistici più interessanti in assoluto, dalla storia avvincente e ricolma di fede e amore. Vincitrice nel 2017 dell’International Prize for Arabic Fiction, il romanzo è un viaggio di fede e amore attraverso gli occhi di uno dei suoi maggiori interpreti.