Perché ho letto Isole minori di Lorenza Pieri?
Un pomeriggio a casa di Claudia le ho chiesto di prestarmi un libro che proprio le fosse piaciuto e lei ha estratto dalla sua libreria ordinatissima Isole minori di Lorenza Pieri.
Ho fatto male a lasciarlo così tanto sul mio comodino perché questo libro è stupendo, uno di quei libri che probabilmente dopo anni ricorderò ancora!
La trama molto in breve:
Sull'Isola del Giglio a metà anni '70 vive una famiglia apparentemente normale: due bambine, Caterina e Teresa, i genitori e la nonna materna.
Teresa, la sorella minore, racconta la sua infanzia sull'isola e il rapporto indissolubile che si è creato con quella terra anche quando se ne è allontanata.
Teresa racconta se stessa, la sua famiglia e il nostro paese: gioie e tragedie, come nella vita reale.
Lettera a Teresa:
Essere Teresa non è facile, lo so.
Non è facile essere sempre la numero due, soprattutto quando ci si sente in qualsiasi momento secondi a qualcun altro a prescindere se lo si è o meno.
A quel punto non sono gli altri che non vedono più i nostri successi, siamo noi che noi che li consideriamo ordinari.
Teresa racconta se stessa, la sua famiglia e l'Italia, iniziando e finendo il racconto con due episodi che vedono l'isola del Giglio come protagonista: nel 1976 era stato deciso che Freda e Ventura, organizzatori della strage di Piazza Fontana, andassero al confino sull'isola e nel 2012 la Costa Concordia naufraga sulle sue coste (immagino che anche per molti di voi sia la prima cosa che viene in mente quando la sentite nominare!).
Teresa racconta questi 36 anni di vita in modo magistrale, mai banale, mai didascalico, mai eccessivamente descrittivo. Questo è un romanzo che coinvolge il lettore dalla prima all'ultima pagina, facendolo sentire quasi un membro della famiglia ed un isolano con Teresa.
Teresa racconta anche di come è difficile accettarsi, accettare i propri sogni ed i propri desideri.
Essere un'isola minore non è facile.
Per la cronaca però nemmeno essere un'isola maggiore è una passeggiata!