l Giappone per me è soprattutto adolescenza, anni a correre in edicola e in fumetteria per cercare l’ultimo numero uscito del manga preferito del momento. Eppure con gli anni, scoprendo quella che è la meravigliosa e delicata ma profonda letteratura giapponese, ho scoperto un mondo che La ragazza del convenience store ha risvegliato nella mia mente, un universo che ha sempre una musica di sottofondo e protagonisti sostanzialmente soli ma forti come pochi. Edito da Edizioni E/O, questo romanzo di Sayaka Murata (classe 1979) ha soprattutto una copertina meravigliosa, quella di Massimo Dall’Oglio, che già catapulta il lettore in quel mondo onirico così tipico delle letture nipponiche e che tanto mi ha ricordato le atmosfere di After Dark di Haruki Murakami.
Mi scappa una risata. Nuovo look, nuovo modo di parlare. Chi sono io? Con chi stanno chiacchierando le mie vecchie amiche?
Eppure Keiko, la protagonista de’ La ragazza del convenience store, è forse più un personaggio di Banana Yoshimoto di cui questo romanzo ricorda tantissimo le atmosfere di Kitchen; un mix della dolce Nana dell’anime con un pizzico di sfacciataggine della Nana rockstar. Keiko, la protagonista del romanzo di Sayaka Murata, ha trentasei anni e da diciotto lavora in un konbini, uno di quei mini supermarket aperti 24 ore su 24, 7 giorni su 7 (Natale incluso). Keiko, in tutti questi anni, è diventata la commessa modello, attenta ad ogni esigenza del cliente, perfetta nello svolgimento delle mansioni e legata al suo lavoro con una devozione incredibile tanto da rientrare nel suo monolocale e sentire ancora la musica del konbini risuonarle nella testa. Un’esistenza serena, solitaria, eppure tranquilla se non fosse per le insistenti domande di ex compagne di studi e familiari.
Nelle ultime due settimane mi hanno chiesto ben quattordici volte: “Perché sei ancora single?”. E dodici volte: “Come mai continui a lavorare in quel konbini?”
La ragazza del convenience store, infatti, è un romanzo che porta in primo piano tanti temi femminili, il peso di alcune domande che la società necessariamente ci pone in quanto donne e in età fertile. Sayaka Murata tocca diversi fragili temi, inserendo fra le pagine pochissimi personaggi seppur ben delineati e costruiti. Un esempio? La figura maschile che affiancherà Keiko, un soggetto molto lontano da qualsiasi concezione di normalità ma così vivido e reale nel momento in cui ne viene narrato il ruolo.
La società moderna finge di mettere al centro del mondo l’individuo, ma in realtà tutti quelli che non si adeguano alle norme sono scartati, neutralizzati e messi al bando senza alcuna pietà!.
La ragazza del convenience store è una storia di ribellione silenziosa, di un voler semplicemente restare dove ci si trova meglio, senza necessariamente stravolgere la propria vita. Perché, magari, il cambiamento non è sempre la soluzione migliore: forse è solo un passo per capire meglio ciò che fa per noi. Per trovare il nostro konbini e viverci felici.