Nel 1967, molti ebrei furono costretti a lasciare la Libia a causa dell’ondata di violenze che si scatenò nel Paese in concomitanza con la Guerra dei Sei giorni. Fra loro, la timida Micol e la sua famiglia. Nel 2004, divenuta avvocato di successo, Micol tornerà a Tripoli in compagnia di una delegazione di ebrei libici come lei emigrati nel nostro Paese e riuscirà a riappropriarsi della sua infanzia e a scoprire la verità sulla morte della sua sorellina, avvenuta prima che lei nascesse. Mescolando realtà storica a memoir famigliare, l’autrice ricostruisce un ambiente fatto di colori, tradizioni e personaggi indimenticabili, legato all’Italia dai tempi della nostra avventura coloniale, e riporta alla luce un periodo troppo frettolosamente dimenticato.
