In un tempo imprecisato in cui la Terra è divisa in arche, una giovane ragazza ha la capacità di poter leggere gli oggetti e attraversare gli specchi. Ofelia, questo è il suo nome, è nativa dell'Arca di Anima e trascorre le sue giornate nel museo di famiglia lavorando come curatrice. Da sempre restia a sposarsi e mettere su famiglia, la ragazza è sempre riuscita a prendere le distanze da tutti i pretendenti che le sono passati sotto il naso finché le Decane non la mettono dinnanzi ad una scelta: o sposa qualcuno che loro hanno scelto per lei o le conseguenze saranno terribili. La scelta è ricaduta su Thorn, un giovane uomo proveniente dall'Arca di Polo che appare fin da subito molto poco contento dell'unione combinata.
Ofelia è sicura che le Decane hanno scelto qualcuno proveniente da un'altra Arca per fargliela pagare, ma la verità che si cela dietro è molto più complicata. Non sa infatti di essere appena divenuta la pedina principale di un gioco molto più grande e pericoloso di quello che potrebbe mai immaginare.
«Gli Attraversaspecchi sono rari in famiglia, e sai perché?». Ofelia sollevò le palpebre. Non aveva mai affrontato la questione col padrino. Eppure tutto ciò che sapeva gliel’aveva insegnato lui. «Perché è una forma di lettura un po’ particolare?» azzardò. Il prozio scrollò i baffi e sgranò gli occhi dorati sovrastati da sopracciglia grandi come ali spiegate. «No, sono due cose ben diverse! Leggere un oggetto significa dimenticare un po’ se stessi per fare posto al passato di un altro, mentre attraversare gli specchi significa affrontare se stessi. Ci vuole fegato per guardarsi negli occhi, vedersi per ciò che si è, immergersi nel proprio riflesso. Quelli che si mettono un velo davanti alla faccia, che mentono a se stessi e si vedono migliori di ciò che sono non ce la faranno mai. Credimi, non è cosa da tutti!».
A differenza di quasi tutti nel mondo della blogosfera, questo libro io non lo conoscevo finché non mi è capitato sotto gli occhi pochi giorni prima dell'uscita italiana e ammetto che inizialmente l'ho un po' snobbato. Non ricordo quale fosse la ragione dietro al mio rifiuto nel leggerlo, probabilmente perché se ne stava parlando troppo, ma alla fine l'ho preso in mano solo a luglio. E sono bastate davvero poche pagine per conquistarmi.
Ciò che mi è piaciuto di più di questo libro è il world-building creato dall'autrice. A seguito della Lacerazione, un qualcosa di non meglio precisato che ha spaccato il mondo come lo si conosceva, la Terra non è più abitabile e coloro che sono sopravvissuti si sono trasferiti sulle Arche. Le Arche sono in tutto ventuno con regole, leggi e modi di vivere diversi ed ognuna di essa è 'governata' da uno Spirito di Famiglia. Oltretutto, gli abitanti di ogni luogo hanno doni diversi sia fra stessi concittadini sia fra le diverse Arche. Nonostante la facile spiegazione, in verità la struttura di questo universo è molto confusionale e caotica e ciò che si apprende è davvero esiguo. Spero che nei prossimi volumi venga approfondita un po' di più la storia e la geografia di questo mondo.
I personaggi sono un altro punto a favore di questo romanzo. Mi sono piaciuti proprio tutti, anche se avrei preferito una maggior caratterizzazione. Ofelia è la protagonista indiscussa di questo libro ed è una ragazza veramente goffa. Cade o inciampa in continuazione e in qualunque cosa le capiti a tiro e sinceramente mi chiedo come sia potuta arrivare fino all'età adulta senza rompersi alcun osso. A parte questo piccolo dettaglio che mi ha irritata più del dovuto, anche se c'è una spiegazione sensata, Ofelia mi è stata davvero simpatica! È una giovane donna intelligente, con la testa sulle spalle e che non si lascia mettere i piedi in testa. Thorn, dall'altra parte, è quel tipo di personaggio maschile che non si comprende finché non si decide a lasciar andare tutti i propri pregiudizi. Incredibilmente alto e molto scorbutico, ha fatto del silenzio uno stile di vita. L'aspetto freddo e austero, poi, non giovano all'opinione negativa che tutti hanno di lui. Thorn, però, ha solo qualche grosso problema a relazionarsi con gli altri esseri umani. Per quanto riguarda il resto della truppa dei personaggi secondari, che sono davvero tantissimi!, quello che mi è piaciuto di più è ovviamente Archibald e la sua amicizia con Ofelia è proprio carina. Spero che continueranno così anche nel prossimo volume!
Ciò che invece mi è piaciuto poco è la lentezza del ritmo narrativo e il fatto che per quasi tutto il libro non accada nulla. L'azione e i colpi di scena sono totalmente concentrati sull'ultima parte del romanzo e, okay, questo è un primo volume di quattro e serviva per introdurre i vari personaggi e il mondo, però le situazioni potevano essere gestite meglio.
Detto ciò, comunque, consiglio il libro a tutti gli appassionati del fantasy, dello sci-fi e del genere steampunk!