Avete mai ascoltato un audiolibro? Io ho deciso di provare questa esperienza e ho scelto di farlo con una storia che desideravo leggere da tempo facendomela raccontare dalla voce simpatica, familiare e profonda di Neri Marcorè.
Il libro è “Come fermare il tempo” di Matt Haig pubblicato da Edizioni e/o e, in formato audio, da Emons, la voce narrante di Neri Marcorè non ha di certo bisogno di presentazioni.
La storia è semplice: è quella di Tom Hazard, insegnante di storia in un liceo di Londra che nasconde un segreto, non è un quarantenne come sembrerebbe dall’aspetto, ma in realtà ha più di quattrocento anni. Un grande segreto che cela l’altrettanto grande desiderio di immortalità che accompagna la storia dell’umanità, un dono che Tom ha ricevuto e mantenuto nel tempo grazie anche alla “società” che tutela gli esseri umani come lui dotati di questo straordinario potere. La società degli “alba” fornisce protezione e nuove identità ai suoi (non del tutto volontari) adepti che, necessariamente, sono costretti a cambiare vita e luogo ogni otto anni, per non destare sospetti negli ambienti che hanno vissuto e nei quali non sono invecchiati. C’è una sola condizione: vietato innamorarsi. Eppure l’amore è proprio l’ancora di salvezza di cui ha bisogno Tom.
Ecco, questa è la storia, di certo non nuova, ma senza dubbio sempre intrigante per l’argomento che tratta. Ma il grande “ma” di queste poche righe è legato non tanto al romanzo, ma all’esperienza dell’audiolibro.
Cosa vuol dire ascoltare un libro?
Lo scetticismo iniziale era dovuto principalmente al timore di perdere il filo e di rischiare di non prestare sufficiente attenzione alla narrazione. Invece è accaduto l’opposto: sebbene mi sia dedicata all’ascolto durante lo svolgimento di altre attività (il tragitto a piedi da casa al lavoro, la preparazione della cena, la piegatura dei panni da stirare eccetera), l’esperienza dell’audiolibro è stata mentalmente coinvolgente e, complice forse anche la voce calda e pacata di Marcorè, sono riuscita a immergermi nella storia senza saltare punti fondamentali alla scorrimento delle vicende.
Come si ascoltano gli audiolibri?
Esistono diverse applicazioni che consentono di leggere i libri in formato audio, io ho scelto Storytel, ma è possibile leggerli anche tramite iTunes o Google Play Store oppure con l’applicazione di Amazon Audible. Se avete intenzione di ascoltare le storie da smartphone svolgendo altre attività sono fondamentali le cuffie perché la voce narrante, in mancanza di queste, diventa un mero sottofondo, come una qualsiasi stazione radio. Certo è che, se scegliete invece un ascolto totalizzante in silenzio, sul divano, soli in casa, allora può andare bene anche non avere le cuffie nelle orecchie, ma credo che non sia questo il vero senso dell’audiolibro.
Ecco, ma qual è questo senso?
Tolto lo scopo primario di consentire la “lettura” anche ai non vedenti, per quanto mi riguarda l’audiolibro è un vero valore aggiunto agli amanti dei libri perché consente di immergersi nelle storie anche quando non è possibile tenere in mano un libro cartaceo o un lettore ebook. L’errore grave che si potrebbe commettere (così come avviene per gli ebook) è di considerare l’audiolibro un’alternativa esclusiva al cartaceo anziché un supporto in più: non conta come si legge, l’importante è farlo. Ci sono storie e momenti ideali per la lettura di un libro, ci sono situazioni in cui è più pratico avere con sé un piccolo ebook reader, altre in cui basta uno smartphone con un paio di cuffiette nelle orecchie per farsi guidare in un altro mondo dalla voce di un bravo attore.
Del resto uno degli slogan adottati da Storytel è proprio “leggi come ti pare”. Ecco, basta farlo.